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Ogni collaboratore dell’azienda si fa portavoce dei suoi valori
Quando parliamo di employer branding, ci riferiamo all’immagine che un’impresa vuole dare di sé.
Un approccio più superficiale, può far pensare che basti raccontare all’esterno cosa rende attrattiva una realtà imprenditoriale.
Questa convinzione porta con sé uno dei rischi principali di un’attività ormai indispensabile come quella dell’employer branding.
Si tratta di proiettare un’immagine all’esterno senza prima condividerla con tutte le persone all’interno e accertarsi che sia coerente.
Questo non può che danneggiare la reputazione del brand.
Infatti, prima ancora di trasferire al di fuori una brand identity, è fondamentale averla ben chiara all’interno e metterla in pratica, prima di tutto, con chi già fa parte dell’azienda.
Questo getterà solide basi anche per attività di employee advocacy, dove alcuni collaboratori possono diventare ambassador dei valori e della cultura aziendale.
L’importanza della contaminazione
Una parola un po’ bistrattata ma che, nel nostro specifico caso, assume connotazioni positive.
Se ci pensi, qualsiasi azienda, a prescindere dalle sue dimensioni, è una sorta di puzzle.
Ogni reparto e divisione interna, ogni professionista, dai manager alle Risorse Umane, passando per la Comunicazione, il Marketing, il Sales, rappresenta un tassello.
Ciascuno di essi contribuisce a formare un’immagine dell’attività chiara, mirata e, soprattutto, coerente.
Queste sezioni aziendali a volte faticano a comunicare, a contaminarsi, per ottenere un’immagine nitida, condivisa e veritiera dell’azienda.
Come si gettano le basi di una condivisione dell’identità aziendale?
Puoi iniziare dai manager e dai responsabili di reparto, definendo con loro i punti di forza e identificando debolezze e criticità.
Dovresti poi, confrontarti con il team di Marketing, che può utilizzare i social media e il sito web per condividere all’esterno i valori aziendali.
E infine, ovviamente, dovresti coinvolgere le Risorse Umane e studiare con loro alcune soluzioni per aumentare i tassi di coinvolgimento e di soddisfazione tra i collaboratori.
In definitiva, quello che ti aspetta è un lavoro a 360 gradi che possa portarti nel minor tempo possibile ad avere una “carta d’identità” aziendale, condivisa e forte all’interno, per attrarre talenti e far rimanere chi già fa parte della squadra.
Infatti il compito dell’employer branding è duplice.
Si tratta di agire all’esterno, per trasferire i valori e la potenza di questa immagine, creando autorevolezza e attirando nuovi talenti.
Parallelamente, si agisce all’interno, per creare un clima di condivisione, un ambiente positivo e dove ogni risorsa si sente parte del viaggio aziendale.
Parliamo di viaggio perché uno degli elementi che spinge i collaboratori a lasciare il lavoro è il fatto di non sentirsi importanti.
Non stiamo parlando di questioni economiche, ma di essere coinvolti negli obiettivi aziendali, a breve e lungo termine, comprendendo con chiarezza il loro ruolo.
Questo li fa sentire davvero protagonisti dell’azienda e non semplici comparse.
Oggi sono le persone a scegliere le aziende, non solo prima di candidarsi, ma anche durante la fase di selezione e quando fanno parte del team.
Il web e i social, LinkedIn in particolare, sono strumenti sempre più potenti, una sorta di megafono della tua cultura aziendale.
Capire come comunicare e quali strategie sono risultate più efficaci è la chiave per ridurre gli errori e posizionarsi in modo chiaro e vincente.
Non sei solo nell’affrontare questo passaggio: hai a disposizione una consulenza strategica gratuita, per iniziare con il piede giusto questo lavoro di condivisione del brand aziendale.
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